Top Line

La voglia di lasciare un impronta nella storia

Tutto ebbe inizio da un’idea, da una singola idea, da un’intuizione di Marco Gavioli.

“Un giorno a inizio pandemia, quando tutto sembrava perduto, guardavo lo scaffale con tutte le bottiglie di vino e spumante create da mio padre dal 1979 e quelle che avevo aggiunto io, pensavo a quanto avevo lottato per tenere tutto in piedi, ed ora che il mondo sembrava stesse per finire, pensai al futuro e che non potevo gettare tutto al vento, dovevo combattere per i miei figli. Guardando quello scaffale con i miei figli e mia moglie accanto, mi son reso conto che avevo fatto tanto ma potevamo far di più, mancava qualcosa…. dovevo lasciare un’impronta ancora più forte nella storia di quella di mio padre, quell’impronta doveva durare più di una generazione, per sempre, dovevo premere questa impronta con tutte le mie forze, unire la mia passione e il mio cuore e mettercela tutta per riempire quello scaffale”.

E all’improvviso la scintilla

“Dobbiamo fare un vino di qualità rare, anzi uniche, con la passione e il cuore che solo noi artigiani possiamo mettere, e lavorare con tutti noi stessi senza guardare mode, denaro o richiami del mercato, l’impronta la lasciamo sicuro anzi cominciamo con l’imprimerla sull’etichetta”

E l’idea cominciava a prendere forma

“Dopo aver impostato la produzione di vini e spumanti in questa direzione. A quel punto è cominciata una folle ricerca dei materiali dove potesse essere impressa questa impronta, dopo qualche mese alla fine siamo arrivati al cuoio, abbiamo trovato un artigiano di Sarteano, a 2 passi dalla nostra cantina, che metteva la stessa passione nel suo lavoro che abbiamo noi, Elia Sanchini, da lì abbiamo cominciato a fare innumerevoli prove di colori di cuoio, fustelle, impronte, packaging etc… la grafica delle etichette e del nostro stemma sono frutto dell’artista Sarteanese Efrem Mauro Meloni. Tutti piccoli artigiani con in comune la passione per il proprio lavoro. Le foto, i video e le idee di marketing sono da attribuire al fotografo e regista Sarteanese Dario Pichini. Insomma una storia tutta Sarteanese”

Ci siamo 3 anni dopo la prima impronta è stata impressa ed ecco a voi la piccolissima produzione Top Line della Cignus et Leonis che esce con tre prodotti: il Gran Crù Metodo Classico “S’uthi Usil” 1000 bottiglie, il Supertuscan Rosso “Paganorum” 1000 bottiglie e il Supertuscan Bianco “Learis” 500 bottiglie.

S'UTHI USIL

Spumante S'Uthil Usil, Cignus et Leonis, Cantine Gavioli

Dalla Passione per il Metodo Classico della Famiglia Gavioli nasce il Metodo Classico Gran Crù “S’Uthi Usil”, il fiore all’occhiello della Cantina Cignus et Leonis. Una precisa lavorazione in vigna, una potatura meticolosamente attenta, una vendemmia anticipata solo nelle ore più fresche, una selezione solo dei migliori grappoli tramite un accurata selezione a doppio tavolo e solo dopo una pigiatura soffice a temperatura controllata separando subito le vinacce dal mosto dove già spiccano caratteristiche uniche e di indiscutibile valore. La Fermentazione attenta a temperatura controllata in tini di acciaio inox crea dopo un anno una base spumante unica, la ricetta della Famiglia Gavioli del Pied de Cuve con lieviti selezionati ne esalta le annate, successivo all’imbottigliamento la presa di spuma in bottiglia corona la magia. Il Gran Crù “S’Uthi Usil” prende il nome dal Luogo in cui rimane ad affinare per oltre 5 anni sui Lieviti, ovvero in lingua etrusca “Tomba del Sole”, la suggestiva ed unica tomba etrusca che si trova all’interno della cantina Cignus et Leonis di Sarteano. La Liqueur d’expedition viene anch’essa preparata con l’antica ricetta di famiglia Gavioli per esaltarne l’annata e creare quell’Equilibrio Perfetto che è la filosofia della Cantina. Questo lungo affinamento e lavorazione artigianale meticolosa ne esalta le caratteristiche rendendo questo Metodo Classico inconfondibile, strutturato, pieno, intenso e persistente. Un vino perfetto per le Grandi Occasioni e speciale a tutto pasto sia con pesci che carni delicate di alta cucina.

PAGANORUM

Vino rosso di Toscana Paganorum, Cignus et Leonis, Cantine Gavioli

La raccolta è avvenuta a mano in cassette da 15 kg ed i grappoli sono stati selezionati su doppio tavolo di cernita prima e dopo la diraspatura e sottoposti al termine ad una pigiatura soffice. Ogni varietà e ogni parcella è stata vinificata separatamente. La fermentazione alcolica ha avuto luogo in parte in tini di cemento, come vuole la tradizione a temperature comprese fra 26 e 30°C per una settimana, alla quale è seguita una macerazione di circa 15 giorni, per una permanenza totale in vasca di circa tre settimane. La fermentazione malolattica si è svolta in barriques di rovere. Il vino è rimasto in barriques nella cantina Cignus et Leonis di Sarteano a temperatura naturalmente controllata per un periodo di circa 18 mesi. Dopo i primi 12 mesi è stato effettuato l’assemblaggio, quindi reintrodotto nelle barriques, dove ha trascorso altri 6 mesi. “Paganorum” il nome di questo grande vino viene dal latino Paganorum tradotto “dei Pagani”, a significare la tradizione del luogo e della cantina Cignus et Leonis risalente al 1100 d.c. dove son state ritrovate 3 colonne di un tempio Pagano risalente al 300 d.c. ora in esposizione al Chiostro Cennini.
Ciò che forse rende il “Paganorum” ancor più raro è il suo carattere, che possiamo riconoscere nei suoi profumi e sapori: è elegante e deciso, complesso e armonioso.
Per queste caratteristiche si abbina bene ad arrosti, tagliate di chianina, selvaggina, primi piatti conditi con sughi importanti, piatti con il tartufo, prosciutto tagliato a mano, finocchiona. Questi piatti saranno perfetti in abbinamento, soprattutto nelle occasioni più importanti e speciali.
Prima di degustare questo vino, ti consigliamo di stapparlo almeno un paio d’ore prima e servirlo ad una temperatura al di sotto dei 18°. Molto importante è anche la scelta del bicchiere, che deve essere ampio, per favorire l’ossigenazione e aprire i profumi del vino.

LEARIS

Vino bianco di Toscana Learis, Cignus et Leonis, Cantine Gavioli

Dalla voglia di creare un bianco diverso, adatto ai lunghi affinamenti nasce “Learis”, le uve chardonnay e grechetto piantate con cura nella parte bassa della piccola valle chiusa dove si crea un micro clima con spesso nebbia, che aiuta a rendere questo bianco unico con una spiccata acidità e struttura che lo aiuta a gestire il tempo. Dopo una vendemmia fatta solo nelle ore più fresche, meticolosa e una scelta del grappolo ancor più attenta, una pressatura particolarmente soffice per lasciare che il suo bouquet rimanga intatto e puro. La fermentazione in acciaio inox e travasi a caduta evitano processi meccanici per essere meno invasivi, la fermentazione malolattica e l’affinamento per almeno 1 anno intero esaltano l’eleganza e la complessità di questo vino. Giallo paglierino intenso con velature tendenti al dorato, ha un profumo intenso e ampio. In bocca è elegante e strutturato, ma anche fresco e sapido. Gli abbinamenti sono molteplici con tartufo bianco, pesci, carni bianche delicate ma anche antipasti d’alta cucina ma si fa apprezzare anche da solo. Il nome “Learis” è una dedica di Marco Gavioli ai suoi 2 Figli, LEonardo e ARIanna appunto LE-ARI-S.

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